“Angor”: angoscia, dolore.
Una parola carica di significato che ho voluto utilizzare chiamando così il nostro Personaggio, per dare fin da subito un’idea chiara al lettore.
Nella vita ci sono dolore, angoscia, rabbia, sensazioni ben conosciute dalla disabilità, dalle quali però c’è modo di risollevarsi e di trovare il lato positivo trasformando anche episodi bui in momenti in cui si prende coscienza delle nostre reali potenzialità e si trasforma il dolore in forza.
Angor esprime tutto ciò tramite il personaggio principale- Paul Sellek- dotato di forza d’animo ma anche fisica, rompendo gli schemi che da Charles Francis Xavier, meglio conosciuto come Professor X, vogliono il disabile dotato di grandi capacità mentali ma, a causa della sua condizione seduta, annullano completamente le qualità fisiche. Paul rappresenta appunto una drastica rottura con l’immaginario che fino ad oggi ha visto il disabile solo passivo.
Angor vuole dimostrare che con la giusta motivazione ed i giusti strumenti tecnologici è possibile sopperire alle debolezze fisiche e al contempo trovare nuovi modi per esprimersi, riscoprendo il proprio spazio nella vita. Il nostro è quindi il primo super eroe disabile che, grazie alla sua forza d’animo e alla tecnologia, vince lo svantaggio e il pregiudizio sociale riprendendosi “con i pugni” quel posto che da troppo tempo la disabilità attende.
Sullo sfondo della storia si dipana un complotto in pieno stile action/spy story, che rende le vicende ancora più avvincenti ed intricate.
Gli altri personaggi presenti, su tutti l’affascinante Genny, rendono la trama ricca di sfaccettature e danno la possibilità al lettore di immedesimarsi nel personaggio.
“Qual è la tua scusa?” è il provocatorio titolo che ho scelto per la prima uscita di Angor.
La domanda ha una doppia valenza; è quello che il nostro super eroe disabile chiede al mondo “normale”: “Se io, partendo da una condizione fisicamente svantaggiata, ho trovato il mio riscatto personale e ce l’ho fatta ad emergere, qual è la scusa che avete “voi normali” per lamentarvi e non riuscire?”.
Al contempo però, la stessa domanda “di sfida” si può rivolgere da un super eroe disabile ad altre persone nella sua stessa situazione; “Se io sono come voi e ce l’ho fatta, qual è la vostra scusa per non riprendervi la vostra vita?”.
Chiunque è toccato dalla questione, che “colpisce” trasversalmente disabili e non; il suo intento non è quello di offendere o denigrare ma quello di far pensare e di muovere le persone dando loro un nuovo input, un suggerimento, un nuovo atteggiamento per affrontare la vita.
Tutti gli ingredienti per rendere Angor un fumetto innovativo ed accattivante sono stati inseriti; vi lascio quindi con una frase significativa di Fernando Pessoa: "L'unica prefazione di un libro è la mente di chi lo legge".
Paolo Badano
40 pagine
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